“È un giorno importante per Anci perché oggi lanciamo la nuova Community sulle politiche giovanili: un nuovo modo di definire e ‘disegnare’ le politiche pubbliche rivolte ai giovani, attraverso un metodo partecipativo e collaborativo, per progettare e immaginare insieme”. Così Antonella Galdi, vice segretario generale Anci, in apertura dell’incontro di presentazione della nuova Community “ANCI Next Gen”, con la quale l’Associazione intende avviare un’azione di sistema che coinvolga gli operatori pubblici e privati che operano nel settore delle politiche giovanili, per la condivisione di conoscenza, competenze, pratiche e relazioni.
L’obiettivo è quello di produrre conoscenza da porre alla base per le decisioni dei policy makers a tutti i livelli, ma anche di capacity building dei Comuni che, con i partner e gli stakeholder del territorio, possano attivare servizi integrati di informazione, formazione e supporto (anche finanziario), in grado di generare nuova imprenditorialità giovanile e occasioni di lavoro, anche in ottica di lotta al disagio giovanile e all’esclusione sociale.
“Un luogo in cui condividere stabilmente conoscenze, pratiche e competenze per realizzare progetti a favore dei giovani e delle comunità locali, che siano sempre più innovativi e che consentano la partecipazione attiva e momenti di confronto a tutti i livelli. Questo ci aiuterà ad acquisire nuove conoscenze e competenze in materia politiche giovanili, con gli amministratori locali e gli altri gli operatori pubblici e privati, soggetti istituzionali, enti del terzo settore, organizzazioni del partenariato economico-sociale, associazioni che lavorano con i nostri ragazzi”, così Angelo Trovato Spanò, che per il Dipartimento per le Politiche giovanili e Servizio Civile Universale della Presidenza del Consiglio ha sottolineato la proficua collaborazione pluriennale con Anci. Anche la Community, si inserisce infatti nel contesto degli accordi con il Dipartimento, sulla base dei quali Anci supporta la realizzazione di progettualità comunali finanziate dal Fondo Nazionale Politiche Giovanili. In Italia ci sono 10 milioni di giovani tra i 18 e i 35 anni, una platea che per il Fondo si estende a una fascia d’età più ampia, scendendo fino ai 15 anni.
L’invito di Anci è quello di partecipare attivamente, da protagonisti, alla costruzione e alla vita della Community, un cantiere aperto e “work in progress”.
“I giovani oggi vivono le fragilità di un sistema che presenta grandi criticità e una forte perdita di fiducia e di speranza per il futuro: dobbiamo cambiare questo scenario in modo sistematico, mettendo insieme le forze e attivandoci come istituzioni e partenariato per sostenerli – continua Galdi – in Italia esistono tanti soggetti che promuovono azioni prestigiose nei confronti dei giovani, ma ognuno agisce settorialmente, dal proprio punto di vista. Con questa Community ANCI intende portare avanti una visione comune, mettere insieme tutti gli attori, per immaginare insieme percorsi e strategie di medio e lungo periodo, volte a sostenere e dare risposte ai bisogni dei nostri giovani, sulla base dei dati a disposizione e delle esperienze di tutti i partecipanti”.
A dare voce al partneriato in questa occasione, che ha rappresentato solo l’avvio dei lavori della Community, alcuni testimoni privilegiati, tra i molti prestigiosi partner che annoverano solide collaborazioni con Anci.
Edoardo Italia – vice presidente e rappresentante dei giovani per il Comitato Nazionale, che sottolinea l’importanza di aumentare la consapevolezza del valore del volontariato giovanile, fondamentale per creare comunità resilienti, come successo in questi mesi tra Emilia e Toscana. Croce rossa da sempre attiva sui temi sensibili, anche dal punto di vista sociale, per l’universo giovanile, è senz’altro disponibile a lavorare con ANCI sui punti di debolezza della nostra società e ritiene fondamentale lavorare insieme.
Il professor Francesco Profumo, Presidente ACRI, sottolinea come il Paese dimostri scarsa attenzione verso le giovani generazioni. Per questo motivo il progetto di Community è davvero è un bel segnale, con ANCI che in quanto soggetto istituzionale, può dare un boost notevole a livello nazionale nell’individuazione di progetti che possano essere replicati e diventare buone pratiche, consentendo anche ai soggetti più deboli di avere delle opportunità di crescita e integrazione. Le Fondazioni di origine bancarie possono dare un contributo importante. Sebbene la distribuzione non uniforme sul territorio nazionale, hanno dimostrato un’interazione molto forte con i territori e con le comunità locali, nel perseguire l’obiettivo condiviso dello sviluppo sostenibile dei territori. Persone; Arte e cultura; Ricerca, innovazione e salute: su queste direttrici le Fondazioni sviluppano le loro esperienze sul territorio, la Community ANCI sarà un ottimo modo per consolidarle, con la possibilità di portare queste esperienze e progettualità sui tavoli di lavoro dei decisori pubblici.
Paolo Testa – responsabile Settore Urbanistica Rigenerazione Urbana di Confcommercio, condivide quanto sia importante la collaborazione pubblico-privati per affrontare sfide, fabbisogni ed emergenze che si presentano nei contesti urbani. Per questo Confcommercio ha subito risposto alla chiamata di Anci, con un contributo che vuole essere di rete, attraverso il gruppo giovani di Confcommercio, ma anche di merito e contenuto, per costruire politiche urbane contemporanee e utili per tutti, dato l’indubbio protagonismo dei giovani nello sviluppo futuro delle città.
La Community è un modo per dare gambe al partenariato pubblico e privato anche in altri contesti territoriali, come quelli fragili dei piccoli comuni, in area interna o montana. Paolo Scaramuccia – Responsabile Sviluppo locale, cooperative di comunità e servizi associativi di Legacoop- sottolinea questo elemento che ha caratterizzato le esperienze costruite fin qui con ANCI, come la Banca delle terre, tutte iniziative che hanno aperto le porte per la costruzione di reti solide con le amministrazioni locali, fondamentali per uno sviluppo sostenibile e duraturo nel tempo. La Community ANCI è uno strumento importante che arriva in un momento in cui è evidente a tutti quanto sia faticoso coinvolgere i giovani nei nostri progetti; quando si riesce è perché si tratta di progetti concreti e con obiettivi breve termine. Condividiamo dunque gli obiettivi di questa nuova Community che vuole contribuire ad invertire questa tendenza e cambiare l’approccio alle politiche giovanili; mettendoci in rete per provare a comprendere le dinamiche che muovono i giovani, accompagnandoli nella realizzazione delle loro idee, facendoli diventare non solo destinatari, ma attori di una politica a loro destinata.
“È importante mantenere l’attenzione focalizzata sui destinatari, i giovani. Questa azione non potrà avere successo altrimenti. Chiediamo la collaborazione di tutti per costruire insieme questa Community: dal nostro lato stiamo partendo con una forte collaborazione con le ANCI regionali e con i Comuni di ogni dimensione, oltre ad una Rete consolidata di Partners, pubblici e privati, alcuni dei quali rappresentati qui oggi. Crediamo fortemente in questo metodo di collaborazione e sulla forza che ciascuno dei soggetti che parteciperà potrà portare in questo percorso comune”, conclude Antonella Galdi.
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