Entro 15 giorni dalla data di registrazione del decreto da parte degli organi di controllo, la Dg Musei pubblicherà un avviso con le modalità di svolgimento della procedura di riparto
Riapertura dei termini di accesso al Fondo per il funzionamento dei piccoli musei. È quanto stabilito dal decreto del Ministero per i Beni culturali n. 62 del 28 gennaio 2021, pubblicato lo scorso 15 febbraio, che modifica il decreto ministeriale n.451 del 9 ottobre 2020, sulle disposizioni per il riparto del Fondo.
Il Fondo è stato istituito dalla Legge di Bilancio 2020, con una dotazione di 2 milioni di euro a partire dall’anno 2020. Il Fondo si rivolge ai musei regionali, provinciali, civici o privati, gestiti da soggetti pubblici o da organizzazioni non profit, che non siano stati destinatari, nell’ultimo biennio, di contributi o finanziamenti statali.
Entro quindici giorni dalla data di registrazione del decreto 62/2021 da parte degli organi di controllo, la Direzione generale Musei pubblicherà sul sito del Mibact un avviso con le modalità di svolgimento della procedura di riparto del fondo, l’indicazione dei termini per la presentazione delle domande, e i criteri di assegnazione dei fondi.
LE MODIFICHE AL DECRETO
Più che vere e proprie modifiche, il decreto ministeriale 62/2021 aggiunge disposizioni a quelle dell’atto 451/2020. All’articolo 1, che riguarda il “Riparto del Fondo”, si stabilisce che l’incremento del Fondo per il funzionamento dei piccoli musei, nella misura di un milione di euro per il 2021, da destinare alla digitalizzazione del patrimonio e alla progettazione di podcast e di percorsi espositivi funzionali alla fruizione delle opere e alla predisposizione di programmi di didattica telematica (e-learning), venga ripartito in parti uguali tra i beneficiari. Il contributo a ciascun soggetto non può comunque essere superiore a 10 mila euro. Proprio ai fini della ripartizione, il nuovo comma all’articolo 1 richiama all’indizione di una nuova procedura.
All’articolo 2, sull'”Assegnazione delle risorse”, viene aggiunta la specifica che i progetti presentati per l’accesso ai contributi devono riguardare la digitalizzazione del patrimonio e la progettazione di podcast e di percorsi espositivi funzionali alla fruizione delle opere e alla predisposizione di programmi di didattica telematica (e-learning).
Viene poi specificato, all’articolo 3 con il nuovo comma1-bis, che la Direzione generale Musei vigilerà sulla realizzazione dei progetti presentati dai beneficiari. Se, in sede di rendicontazione, risultasse che i progetti finanziati non sono stati realizzati, in tutto o in parte, i beneficiari dovranno restituire il contributo per la parte non eseguita.