“Contrariamente all’ultima bozza discussa in cabina di regia solo qualche ora prima del Consiglio dei Ministri, il governo ha stralciato gli incentivi del superbonus 110 per la riqualificazione degli alberghi e delle strutture ricettive – spiegano Decaro e Gnassi -. Non solo è venuto meno l’impegno preso con Anci ma, per quanto ci riguarda, viene meno un impegno della politica e una misura necessaria per un settore, quello turistico, drammaticamente messo in ginocchio dal Covid e che ora ha bisogno di ripartire. L’esclusione degli alberghi dal superbonus rappresenta l’ennesimo segnale della cronica incapacità da parte dei governi di considerare il turismo un’industria strategica del Paese e che per questo andrebbe sostenuta nella sua voglia di innovarsi e di crescere.
Da un lato si racconta di un’Italia come il Paese più bello del mondo, che può e deve vivere grazie al suo patrimonio storico la, artistico e paesaggistico e per la sua capacità attrattiva e ricettiva, dall’altro questi annunci si smentiscono nei fatti, quando c’è da sostenere concretamente chi quel sistema turistico lo alimenta con la forza del proprio lavoro e dei propri investimenti, attraverso il sistema dell’accoglienza. I Comuni italiani avevano sostenuto la misura e chiesto al governo che fosse inserita nel decreto, per dare anche un segnale positivo alle tante imprese della filiera turistico-ricettiva che in questi giorni stanno coraggiosamente provando a ripartire. Ci aspettiamo, ora, una proposta in sede di conversione parlamentare del decreto”. Lo dichiarano il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, e il delegato al Turismo e sindaco di Rimini, Andrea Gnassi.