Lo studio conoscitivo “CASOS – Consumi d’Azzardo Studio Osservazionale fra gli Studenti”
La Regione Abruzzo, nel corso dell’anno scolastico 2018-2019, ha affidato all’Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche la realizzazione dello studio conoscitivo “CASOS – Consumi d’Azzardo Studio Osservazionale fra gli Studenti”. Lo studio ha coinvolto un campione di 24 scuole, per un totale di oltre 2.100 studenti di 15-19 anni frequentanti le scuole superiori del territorio regionale.
Lo studio è stato realizzato con lo scopo di acquisire un quadro conoscitivo sulle opinioni e le conoscenze possedute, sugli atteggiamenti e i comportamenti adottati dai giovani studenti nell’ambito del gioco d’azzardo, dell’uso dei videogiochi e di Internet.
Cosa sanno e cosa pensano gli studenti del gioco d’azzardo?
Quasi uno studente ogni 3 non sa che le lotterie istantanee (come i Gratta&Vinci), le scommesse (sportive e/o su altri eventi), ma anche Bingo e/o Lotto/Superenalotto sono giochi d’azzardo vietati ai minori di 18 anni e sono soprattutto le ragazze e gli studenti minorenni a non essere consapevoli del divieto. Le corrette informazioni le possiede soprattutto chi ha partecipato ad attività di prevenzione specificatamente rivolte al gioco d’azzardo, svolte soprattutto in ambito scolastico. La quasi totalità degli studenti abruzzesi (circa 90%) non è a conoscenza di eventuali provvedimenti adottati dal proprio Comune per limitare il gioco.
Al 44% di tutti gli studenti è stato impedito di praticare giochi d’azzardo almeno una volta in quanto minorenne, soprattutto presso bar, tabacchi e ricevitorie, in particolare ai giochi del Totocalcio/Totogol/scommesse sportive, ai Gratta&Vinci, ma anche alle Slot machine/VLT.
Il 7% di tutti gli studenti ritiene che sia l’abilità del giocatore a determinare la vincita nel caso dei Gratta&Vinci così come il 18% lo pensa per il Bingo e il 13% per le Slot machine /VLT, soprattutto femmine e minorenni; sono invece il 73% e il 50% coloro che pensano che al Poker texano e al Totocalcio/scommesse sportive sia determinante l’abilità del giocatore. Il 14% ritiene che l’abilità del giocatore non sia determinante in alcuna tipologia di gioco d’azzardo.
Quanti sono i ragazzi che giocano d’azzardo?
Nel 2018 si stima siano stati circa 27.000 gli studenti abruzzesi di 15-19 anni che hanno giocato d’azzardo almeno una volta nella vita e circa 25.000 nel corso dell’anno, cioè rispettivamente il 49% e il 46% di tutti gli studenti della regione, con prevalenze che risultano superiori a quelle nazionali (rispettivamente 43% e 40%).
Ad aver giocato d’azzardo durante l’anno sono stati soprattutto i ragazzi: 58% contro il 32% delle coetanee.
Nonostante la legge italiana vieti il gioco ai minorenni, il 45% degli studenti minorenni abruzzesi ha giocato d’azzardo almeno una volta nella vita e il 44% lo ha fatto nel corso dell’anno (contro rispettivamente il 53% e 50% dei maggiorenni), con prevalenze che risultano superiori a quelle nazionali (nella vita: Minorenni=40%; Maggiorenni=48%; nell’ultimo anno: Minorenni=37%; Maggiorenni=44%).
Nel tempo, sia a livello regionale sia nazionale si è osservata una diminuzione delle prevalenze di gioco sino al 2017 per tornare ad aumentare nell’ultimo anno.
Dove e a cosa si gioca d’azzardo?
Innanzitutto è il caso di sottolineare l’elevata accessibilità ai luoghi di gioco da parte dei giovani: basti pensare che il 45% di tutti gli studenti 15-19enni abruzzesi, giocatori o meno, in meno di 5 minuti a piedi da casa propria può raggiungere un luogo dove poter giocare d’azzardo, soprattutto coloro che vivono in zone urbane. Un’altrettanta quota, pari al 49%, sono gli studenti che riferiscono di frequentare una scuola che si trova a meno di 5 minuti da un esercizio dove è possibile giocare d’azzardo, mentre sono il 15% gli studenti che frequentano una scuola senza luoghi di gioco nelle vicinanze e il 10% a più di 10 minuti a piedi.
Focalizzando l’attenzione su quali sono i luoghi frequentati per giocare d’azzardo, il 47% dei giovani-giocatori abruzzesi riferisce di aver giocato a casa (propria e/o di amici), soprattutto i minorenni, e il 45% lo ha fatto recandosi presso bar/tabacchi; il 36% ha giocato presso le sale scommesse e il 12% nelle sale giochi, luoghi frequentati soprattutto dai ragazzi (46% e 14% contro 11% e 7% delle ragazze).
Il 12% degli studenti abruzzesi, circa 7.000 studenti, nell’ultimo anno ha giocato d’azzardo on-line, collegandosi in Internet da qualsiasi posto, soprattutto da casa, in particolare le ragazze e i minorenni, o da luoghi pubblici chiusi, utilizzando soprattutto lo smartphone e creandosi un account personale, a volte “falso” come nel caso dei minorenni, ma utilizzando anche quello di un maggiorenne, genitori, fratelli ma anche altri parenti o conoscenti.
I Gratta&Vinci e le scommesse calcistiche sono i giochi d’azzardo più popolari, praticati rispettivamente dal 65% e 60% degli studenti-giocatori abruzzesi; il 26% ha giocato alle VLT/New Slot, il 21% a Poker texano, il 19% ha scommesso su altri eventi sportivi e il 17% ha giocato a Bingo.
Anche on-line i giovani giocatori preferiscono scommettere su eventi sportivi, soprattutto i ragazzi (77% contro 48% delle ragazze che hanno giocato d’azzardo on-line durante l’anno), e giocare a Poker Texano (28%); il 15% circa ha giocato alle lotterie istantanee e in questo caso sono soprattutto le ragazze ad averlo fatto (33% contro il 13% dei coetanei).
In cosa si differenziano i diversi tipi di giocatore?
Per il 78% degli studenti che hanno giocato d’azzardo durante l’anno il comportamento di gioco è definibile “non problematico”, per il 14% “a rischio” e per l’8% “problematico”: nel complesso, 1 studente-giocatore ogni 5 risulta a “rischio/problematico”, corrispondenti al 10% circa della popolazione studentesca abruzzese, cioè circa 5.400 studenti frequentanti gli istituti scolastici superiori della regione. A livello nazionale le percentuali degli studenti-giocatori a rischio e problematici risultano rispettivamente pari al 13% e quasi 7%.
I giocatori a rischio/problematici preferiscono fare scommesse sugli eventi calcistici e giocare ai Gratta&Vinci; gli stessi giochi, in ordine inverso e in percentuale inferiore, sono preferiti dai giocatori non problematici. I giocatori a rischio/problematici si distinguono anche per elevate percentuali di coloro che giocano a carte e alle slot machine/VLT.
Tra le variabili che risultano associate al profilo a rischio/problematico ci sono la tendenza a praticare più tipologie di gioco e la maggiore frequenza di gioco: i giocatori “non problematici” preferiscono giocare occasionalmente a 1-2 tipi di gioco, mentre i giocatori “a rischio/problematici” preferiscono puntare soldi almeno 2 volte a settimana e su più tipi di gioco. Il Gratta&Vinci risulta il gioco d’azzardo trasversale a tutte le tipologie di giocatore, confermato anche dal fatto che quasi la metà degli studenti abita e/o frequenta una scuola nelle vicinanze di luoghi di gioco, raggiungibili a piedi in meno di 5 minuti, nei quali è possibile giocare soprattutto ai Gratta&Vinci, al Lotto/Superenalotto e alle Slot machine/VLT.
Interessante è anche quanto rilevato sulla percezione che gli studenti hanno rispetto alla reazione dei propri genitori se venissero a sapere del loro comportamento di gioco. I non-giocatori ritengono
che i propri genitori imporrebbero loro il divieto di giocare, mentre tra i giocatori (non problematici e a rischio/problematici) si osservano quote superiori di coloro che ritengono che i genitori si limiterebbero a sconsigliare il comportamento di gioco o persino che lo approverebbero. Tra i giocatori a rischio/problematici si rilevano, inoltre, quote superiori di studenti (rispetto ai giocatori non-problematici) che riferiscono di avere genitori che non si interessano di dove e con chi trascorrono la sera e/o il sabato sera, di non sentirsi affettivamente ed emotivamente supportati dai genitori e di prendere facilmente soldi dai genitori stessi.
E rispetto all’utilizzo dei videogiochi, il cosiddetto gaming?
Il 92% di tutti gli studenti ha giocato almeno una volta nella vita ai videogame, il 79% lo ha fatto negli ultimi 12 mesi con percentuali che risultano superiori tra i maschi e tra gli studenti minorenni. Il 12% degli studenti trascorre, nei giorni in cui va a scuola, 3 o più ore al giorno a giocare ai videogiochi, percentuale che aumenta al 25% nei giorni extrascolastici. Prendendo in considerazione la durata media di una sessione di gioco senza interruzioni, gli studenti nei giorni di scuola giocano maggiormente per sessioni brevi, al massimo di due ore (giorni di scuola: 90%; giorni non di scuola: 78%), mentre nei giorni extrascolastici la durata delle sessioni di gioco si allunga (22% degli studenti gioca per più di due ore consecutive nei giorni non di scuola e il 10% nei giorni di scuola).
Anche nel gaming, il device maggiormente utilizzato è lo smartphone, soprattutto dalle ragazze, ma anche la console, preferita dai ragazzi; giocano soprattutto a casa propria e di amici ma anche nei mezzi di trasposto.
Gli aspetti economici del gioco d’azzardo in Abruzzo nel 2018
Quanto giocano d’azzardo gli abruzzesi?
Il dato ripartito territorialmente riguarda solo i giochi distribuiti su rete fisica, che a livello nazionale contribuiscono al 70% del volume totale. Con riferimento a questa categoria di prodotti, nel 2018 il volume di gioco legale in Abruzzo è stato di 1,9 miliardi di euro, corrispondenti al 2,6% dell’ammontare complessivamente giocato su rete fisica in Italia (74,3 miliardi). Nel 2018, in media ogni residente in Abruzzo ha giocato su rete fisica 1.520 euro, un dato più alto rispetto a quello nazionale (1.245 euro).
Quanto pesano le diverse tipologie di gioco?
In termini di tipologie di gioco, il contributo più rilevante (63%) alla raccolta da gioco d’azzardo su rete fisica in Abruzzo è dato dagli apparecchi da intrattenimento (Comma 7, AWP-New Slot Machine e VLT), seguito da quello da Lotterie (15%), Lotto (12%) e Giochi a base sportiva (5%).
Cosa succede a livello comunale?
In termini assoluti, il comune con l’ammontare delle giocate più alto è Pescara, dove solo su rete fisica sono stati giocati circa 205 milioni di euro nel 2018, segue L’Aquila (126 milioni) e Montesilvano (in provincia di Pescara, con 107 milioni). I tre comuni con la raccolta da gioco più bassa nel 2018 sono invece Ortona dei Marsi, Sant’Eusanio Forconese e Caporciano, tutti in provincia de L’Aquila, dove sono stati giocati, rispettivamente, 1.922, 3.453 e 7.342 euro in nel 2018.
In termini pro-capite, il comune con l’ammontare delle giocate più alto nel 2018 è Scurcola Marsicana in provincia de L’Aquila con 16.771 euro per residente; seguono Rocca San Giovanni (Chieti) con 13.470 euro in media per residente e Colonnella (Teramo) con 6.615 euro in media per residente.
I comuni con la raccolta per residente più bassa nel 2018 sono Ortona dei Marsi (in provincia de L’Aquila), Sant’Eusanio Forconese (L’Aquila) e Palombaro (Chieti). In questi tre piccoli comuni (496, 394 e 1001 abitanti nel 2018 rispettivamente), l’ammontare giocato per residente è pari a 4 euro a Ortona dei Marsi, 9 euro a Sant’Eusanio Forconese e 15 euro a Palombaro.
Indagine sulle buone pratiche e sui regolamenti comunali sull’esercizio del gioco lecito
Al fine di comprendere se esiste già in Abruzzo una regolamentazione del gioco lecito a livello comunale, il IFC CNR ha inviato a tutti i 305 Comuni abruzzesi l’invito a compilare un questionario on line. Il questionario indaga sull’esistenza o meno di un regolamento, sull’intenzione dell’amministrazione comunale di adottarne uno, sulla conoscenza del regolamento-tipo proposto da Anci, sull’esistenza sul territorio di progetti e altre iniziative di prevenzione.
All’invito a partecipare allo studio, al momento, hanno risposto 22 Comuni , prosegue la campagna di sensibilizzazione.
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In allegato lo studio Casos 2018 completo.